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Songwriter e one man band, Dodo si inserisce nei primi posti in classifica dei DILF emergenti e dice di sè: “Suono solo e male accompagnato”.
Le cattive compagnie del Dodo sono i 5 anni che ha trascorso in Africa, in Angola, dove nasce il suo suono. Prendi i REM, prendi David Byrne, prendi i Placebo, prendi Leonard Cohen. Mandali in Africa per 5 anni, dagli un vecchio Atari e poi vedi cosa succede.
Dodo propone la sua ricetta di afroindiepop, un pop-rock raffinato ma popolare, con l’ispirazione di un songwriter elettronico che non teme di andare a toccare corde profonde e che ama l’ironia e l’autoironia.
Nel 2007 pubblica Les Nations Unies, registrato in Angola e Italia. Nel 2013 pubblica Dodology, lavorando costantemente tra Africa e Italia. Realizza un crowdfunding di successo per la creazione del suo primo video (affidato al regista sassolese Corrado Ravazzini), per il singolo “I want your love“, che segna un’importante trasformazione nel suo sound. Questa uscita sarà accompagnata dalla collaborazione con il partner Le Magliette Cazzute, che realizza la shirt dedicata: “I want your love” e altre proposte di merch che lo accompagnano nei suoi show.
Nel 2019 esce il nuovo singolo “The King of Rock and Roll”, già presente su CD Baby e tutte le maggiori piattaforme. Sta al momento lavorando sui nuovi pezzi del prossimo album.
Con oltre 300 concerti, ha macinato migliaia di km.
Tra le manifestazioni più importanti cui ha partecipato, sono degne di menzione: l’esibizione davanti alla First Lady angolana, Ana Paula Dos Santos, trasmessa da TPA (Televisão Publica de Angola) e da Globo TV (Televisione Nazionale Brasiliana), showcase tenuti a POPKOMM e MEI. Passaggi su RAI 2 (TV) e DEMO di Radio RAI.
Ha suonato in apertura dei concerti e condiviso il palco con band del calibro di: Modena City Ramblers, Cisco, Banda Maravilha, Ginevra di Marco, Cesare Basile, Moltheni, Il Genio, Francesco Magnelli, Duo Canhoto, Sabino Henda, Rogerio Dalù, Irina Vasconcelos, Ray Tarantino, Egle Sommacal, Zeduardo Martins, Bety Tavira e tanti altri
“Globale e locale allo stesso tempo, legato al passato ma in tutto e per tutto immerso nel presente: un cantautorato raro, da salvaguardare come un bene prezioso, chè non vorremmo mai vedere il Dodo Reale estinguersi un’altra volta”. (Aurelio Pasini, 2011)
“World music che si muove sull’asse Mediterraneo-Africa-Brasile, con la bossa nova che incrocia i cantautori italiani e francesi, le lingue (italiano, francese, portoghese) che si alternano senza soluzione di continuità, l’elettronica che raffredda la saudade, le incursioni nelle mitologiche foreste celtiche che dilatano le prospettive, gli emisferi maschile e femminile che si uniscono nell’incrocio delle voci”. (Rocki t, 2012)
“Dodo Reale si può definire un “cantautore globale”, viste le miriadi di influenze e suoni riscontrabili nei suoi brani. Dodology è un mix tra rap e canzone popolare, rock, reggae, samba, pop e folk: un cantautore interessante, da tenere d’occhio.” (Lost Highways, 2012)
“Talvolta, nel mondo della musica, avvengono dei piccoli miracoli. Ritmi che spaziano tra Sud America e Africa, cantando in differenti lingue, percuotendo su pelli diverse, pizzicando corde in quel crocevia che ormai Dodo Reale è diventato. ” (Roberto Sacchi, Folk Bullettin, 2008)
“Per mettere assieme le canzoni di “Les Nations Unies” ha attraversato suoni, lingue e culture, musicali e non, di tre continenti almeno. Percorrendo strade che in parte altri hanno già battuto prima, Manu Chao viene subito in mente come esempio, ma con delicatezza e prospettiva molto personali. ” (Claudio Decastelli , Cronica Regia, 2011)
“Dodo Reale ritorna con Dodology, una curata confezione digipack dalle coste del Mediterraneo a quelle dell’Africa e toccando infine il Sudamerica”. (Salvatore Esposito – Blogfoolk, 2013)
“Ci si sente cittadini del mondo ascoltando Dodology. Chapeau”. (I 500 passi, 2013)
“Dodo Reale, aviatore sonoro sopra i cieli di un globo coloratissimo di note e frenetismi che girano di loro tra pensieri e constatazioni sempre a rotta di collo per un mondo migliore, vero e amico”. (Max Sannella, “Stordisco” – 2013)
“Dodo Reale è figlio del mondo.” (Andrea Tinti, 2011)
“Dodo Reale si può definire un cantautore globale, viste le miriadi di influenze e suoni riscontrabili nei suoi brani. Dodology è un mix tra rap e canzone popolare, rock, reggae, samba, pop e folk: un cantautore interessante, da tenere d’occhio”. (Lost Highways, 2012)
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